IL PILASTRO GIOVANI
PRENDE FORMA
La proposta di dar vita ad un Pilastro interamente rivolto alle politiche per i giovani all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano è frutto di una collaborazione tra la Fondazione Bruno Visentini e il Consiglio Nazionale dei Giovani, organo consultivo della Presidenza del Consiglio dei ministri cui è demandata la rappresentanza delle giovani generazioni nella interlocuzione con le Istituzioni, seguendo il solco delle indicazioni del Regolamento UE 2021/241 del 12 febbraio scorso che disciplinano il nuovo dispositivo di ripresa e resilienza.
Da una prima analisi dell’attuale PNRR italiano approvato dal Consiglio dei ministri del Governo Conte il 12 gennaio scorso, infatti, non si fa riferimento alla presenza di un pilastro dedicato alle nuove generazioni, per cui le risorse a loro destinate vengono inserite trasversalmente all’interno dei vari pilastri, riconoscendo ai giovani una generica e tutt’altro che specifica “priorità orizzontale”.
Il testo definitivo del Regolamento europeo, pubblicato comunque dopo la prima bozza del Piano italiano, afferma invece la necessità di dar vita ad un pilastro interamente dedicato alle nuove generazioni dal titolo “Politiche per le future generazioni, per i bambini e i giovani, Istruzione e Educazione”.
In particolare il 16° considerando del citato regolamento sottolinea come “Le riforme e gli investimenti nella prossima generazione, i bambini e i giovani, sono essenziali per promuovere l'istruzione e le competenze, comprese le competenze digitali, l'aggiornamento, e la riqualificazione della forza lavoro attiva, i programmi di integrazione per i disoccupati, politiche di investimento nell'accesso e nelle opportunità per i bambini e i giovani relative all'istruzione, alla salute, all'alimentazione, all'occupazione e all'alloggio, e politiche che colmino il divario generazionale in linea con gli obiettivi della Garanzia per l’Infanzia e della Garanzia dei Giovani”.
In sostanza, il nuovo pilastro intende sostenere lo sviluppo dei giovani a 360 gradi e durante tutto il percorso che li conduce sino all’età matura, dalle misure per l’infanzia, al processo educativo e di acquisizione delle nuove competenze, all’accesso al mercato del lavoro sino alla questione abitativa, attualmente uno degli ostacoli maggiori per il raggiungimento della piena autonomia e fattore di forte divario generazionale, come denunciato in tutti i Rapporti della Fondazione Bruno Visentini (nota 1).
La Fondazione ha stimato che le risorse dedicate ai giovani all’interno della bozza del PNRR 12/01/21 siano pari a 16,31 miliardi di euro, di cui 15,52 miliardi a valere sul Recovery and Resilience Plan e 0,79 miliardi sul fondo REACT-EU, individuate in specifici interventi presenti nella missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, missione 4 “Istruzione e ricerca” e missione 5 “Inclusione e coesione”. L’incidenza delle risorse sulla dotazione complessiva Next Generation EU - prevista nella bozza PNRR di gennaio a 223,91 miliardi di euro, ma già rivista al ribasso dalle Note tecniche analitiche del MEF a circa 206 miliardi - è pari al 7,28%, una quota che, se paragonata a quella presente nei Piani nazionali di ripresa e resilienza di altri paesi europei, pone l’Italia, anche e soprattutto in considerazione dell’altissimo tasso di disoccupazione giovanile, come uno dei paesi meno virtuosi sul tema: di fatto, il nostro paese risulta al momento al di sotto anche della Germania, dove la percentuale di giovani che non lavorano è circa cinque volte inferiore.
A queste risorse, a saldi complessivi invariati, la proposta del Consiglio Nazionale Giovani prevede l’inclusione di quote di impegno destinate specificamente ai giovani pari a 12,41 miliardi di euro rilevabili nelle missioni 1, 4, 5 e 6 (“salute”). Dunque, le risorse di Next Generation EU da destinare ai giovani raggiungerebbero così 28,72 miliardi di euro con un’incidenza del Pilastro Giovani pari al 12,83%.
I 28 miliardi previsti comprendono i principali ambiti di intervento delle politiche giovanili: le misure di orientamento e sostegno all’istruzione, alla formazione di accesso e on the job e all’acquisizione di nuove competenze; misure di sostegno al lavoro e alla sicurezza sociale; misure per l'autoimpiego e l'imprenditorialità giovanile; misure di inclusione sociale, per la famiglia e la questione abitativa.
Prendendo in considerazione la proposta del CNG, l’Italia si allineerebbe con la Spagna, Paese che condivide con il nostro un tasso di disoccupazione giovanile assai elevato e una significativa presenza di NEET, posizionandosi così tra i paesi maggiormente virtuosi nell’allocazione delle risorse per le future generazioni.
[1] Vedi Fondazione Bruno Visentini, L. Monti (a cura di), Divario generazionale: il senso della dismisura, Alter Ego, 2015; Fondazione Bruno Visentini, Il Divario Generazionale tra conflitti e solidarietà. Vincoli, norme, opportunità. Generazioni al confronto. Rapporto 2017, Dialoghi, 2017; Fondazione Bruno Visentini, Il Divario generazionale. Un patto per l’occupazione dei giovani, Rapporto 2018, Dialoghi, 2018, Fondazione Bruno Visentini, Il Divario generazionale e il reddito di opportunità. Rapporto 2019, Luiss University Press, 2019.
Consulta il documento di sintesi con la descrizione del Pilastro per le politiche giovanili:
“#GenerazioneIT – Direzione Pilastro Giovani per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”
Consulta la Nota tecnica sul Pilastro giovani della Fondazione Bruno Visentini
Consulta la Nota tecnica integrativa sulle misure per i giovani nel PNRR